“Dovessi sforzare di ricordarmi il momento preciso in cui ho deciso di fare il medico, non saprei identificarlo con precisione. La mia passione per la scienza è nata ai tempi di liceo, quando l’incontro con un illuminato professore di Biologia mi ha fatto scoprire un mondo affascinante.

Invece l’Ortopedia è entrata in maniera prepotente nelle scelte personali a 18 anni di età, così in conseguenza di un incidente sciistico in cui mi sono lesionato il legamento del crociato anteriore del ginocchio sinistro, con esigenza di un intervento chirurgico. Anche in questo caso, l’incontro con un ortopedico, che oggi è mio grande amico, mi ha aperto lo sguardo verso la chirurgia risolutiva, basata molto sulla capacità manuale ma anche sulla empatia nei confronti del paziente e delle sue esigenze, siano esse sportive o professionali.

La manualità che ho acquisito è, forse chissà, frutto delle tante ore passate da bambino a creare e ricreare costruzioni con i mattoncini del Lego, ma anche grazie al lungo percorso di perfezionamento e di affiancamento ad un maestro a cui devo molto: Enrico Gervasi, grande chirurgo sempre fonte di idee innovative.

La mia preparazione è quotidianamente oggetto di continui aggiornamenti.

Simile bagaglio di emozioni ed esperienze ha fatto in modo che, oggi, la professione da me svolta sia fonte di notevoli soddisfazioni personali e professionali. Il percorso che mi ha portato sin qui è stato sicuramente impervio e difficoltoso. Ho dovuto adattarmi a diverse situazioni complesse e, in ultimo, la perdurante crisi pandemica che ha reso ancor più impegnativi tutti gli aspetti professionali.

Durante l’attuale periodo di forti interrogativi ho deciso di ripartire spinto da maggiore forza e con la volontà di aiutare i pazienti, se possibile, con superiore energia.

Per chiudere il cerchio, quell’illuminato professore di Biologia che ho ricordato in precedenza, è diventato mio paziente.”

Dott. Enrico Cautero

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